Attacchi hacker in Italia: quali sono i più frequenti

Gli attacchi hacker costituiscono una delle minacce più comuni e preoccupanti in tutto il mondo, e l’Italia non è immune da questa crescente sfida. In un’epoca in cui la nostra vita quotidiana è sempre più interconnessa grazie alla tecnologia, la sicurezza informatica è diventata una priorità fondamentale. La consapevolezza dell’importanza della protezione dei dati e l’adozione di misure di difesa dai malintenzionati sono diventate imperativi per individui, aziende e istituzioni. Questo articolo esplorerà cosa sono gli attacchi hacker e come si svolgono, concentrandosi sulle strategie più frequenti che affliggono l’Italia.

Cos’è e come si svolge un attacco hacker

In genere, gli attacchi hacker sfruttano le vulnerabilità o le debolezze nei sistemi o nelle procedure di sicurezza al fine di ottenere un accesso non autorizzato e causare danni. La prevenzione e la mitigazione di tali attacchi richiedono misure di sicurezza avanzate, tra cui l’uso di servizi VPN. Questi servizi utilizzano protocolli di crittografia per proteggere i dati degli utenti, rendendo più difficile per gli hacker violare la loro privacy.

Nel panorama italiano, ci sono tre tipi di attacchi informatici che si verificano più frequentemente e che risultano essere tra le strategie preferite dai malintenzionati. Queste strategie sono: gli attacchi DDoS, gli attacchi ransomware e il phishing. Conoscere queste minacce è fondamentale per scongiurare danni irreversibili e proteggere se stessi, le aziende e le istituzioni dal crescente numero di attacchi hacker.

L’importanza della sicurezza informatica

Come anticipato, gli attacchi hacker costituiscono tra le minacce più frequenti in tutto il mondo, e l’Italia non fa certo eccezione. Per questo oggi diventa sempre più indispensabile acquisire una certa consapevolezza in merito all’importanza della sicurezza informatica e di adottare misure di difesa dai malintenzionati. In genere, i cyberattacchi approfittano della vulnerabilità o delle debolezze nei sistemi o nelle procedure di sicurezza per ottenere accesso non autorizzato e causare danni.

Per prevenire o contrastare gli attacchi hacker è possibile ricorrere ad una VPN Italia, che attraverso protocolli di crittografia contribuisce aproteggere i dati degli utenti. Ma quali sono le tipologie di attacchi informatici che si verificano più spesso nel nostro Paese? Come vedremo, ce ne sono in particolare tre che risultano tra le “predilette” dai malintenzionati.

Attacchi hacker in Italia: le strategie più frequenti

Le tre soluzioni attualmente preferite dagli hacker nel panorama italiano, secondo gli esperti, sono destinate a diventare sempre più ricorrenti anche nei prossimi anni. Proprio per questo è importante imparare a conoscerle e riconoscerle, in modo da scongiurare danni irreversibili.

Gli attacchi DDoS, acronimo di Distributed denial of Service, consistono nel sovraccaricare un sito web con traffico dannoso. Una procedura che fa sì che le richieste di accesso degli utentiordinari non riescano a giungere a destinazione. Attraverso questo “bombardamento”, i criminali creano un traffico fasullo, provocando un intasamento nel sito che non è in grado di funzionare correttamente.

Ancor più subdolo è l’attacco ransomware: un programma malevolo infetta un dispositivoimpedendo al suo proprietario l’accesso ai propri dati. Per rientrare in possesso delle preziose informazioni sottratte, il malcapitato dovrà pagare un riscatto al “rapinatore”. È opportuno sapere che cedere al ricatto non sempre significa vedersi restituiti i dati, che potrebbero comunque rimanere ostaggio dell’hacker.

L’ultima strategia è tra le più comuni e si chiama phishing: si concretizza in messaggi, spesso e-mail, apparentemente innocui ma potenzialmente letali. Nelle comunicazioni si richiede l’invio di informazionisegrete come password o numeri di carta di credito: cascarci significa servire su un piatto d’argento potenziali dati sensibiliai truffatori.

I dati del 2022 in Italia

Stando ai dati raccolti nel rapporto 2023 del Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, gli attacchi hacker che hanno interessato il nostro Paese nel 2022 sono ben 188, il 169% in più rispetto all’anno precedente.

Un quadro allarmante, che rivela la necessità di correre ai ripari. Soprattutto nel settore governativo: l’anno scorso, infatti, i portali più bersagliati dagli attacchi sono stati proprio quelli dell’esecutivo e dei Ministeri. Addirittura, il 20% degli hackeraggi totali ha riguardato sistemi che fanno capo al governo.

Per cercare di tamponare la situazione, la decisione di Palazzo Chigi è stata quella di aumentare le spese destinate alla crescita digitale e alla cybersecurity. Per farlo si attingerà ai fondi del PNRR: 623 milioni saranno impiegati appositamente per rafforzare la sicurezza informatica. Una somma che si aggiunge al miliardo e 850mila euro investito nel 2022 per prodotti e servizi informatici.

Va detto che, se da un lato è vero che la situazione appare preoccupante, dall’altro il Belpaese è ancora in tempo per porvi rimedio. E così, una popolazione più consapevole e informata può senz’altro rivelarsi decisiva nella lotta agli hacker. L’uso di servizi VPN, inoltre, garantisce un efficace scudo contro connessioni indesiderate e potenzialmente malevole.