C’è un settore, nel mercato degli smartphone, che sta conoscendo un momento di difficoltà: a pagare il prezzo della crisi in questo momento, infatti, è la fascia media, che deve fare i conti con la concorrenza dei modelli premium da una parte e dei device meno costosi dall’altra. Apple e Samsung continuano ad andare bene, mentre più in difficoltà appaiono i produttori della Cina. I dati aiutano a capire meglio questo scenario, considerando che le vendite di smartphone nel mondo tra il mese di aprile e quello di giugno si sono ridotte di 9 punti percentuali in rapporto allo stesso trimestre del 2021. Questi numeri sono stati forniti da Canalys Research, e stanno a testimoniare una crisi che sarebbe sbagliato considerare occasionale. I problemi, insomma, non riguardano unicamente il singolo trimestre, perché a ben vedere degli ultimi 10 trimestri ben 7 sono stati in rosso. E il calo si era concretizzato già nel periodo compreso tra gennaio e marzo. Come dire: è dall’inizio del 2020 che qualcosa non va per il verso giusto.
I produttori
Samsung, se si dà uno sguardo alle quote di mercato, appare il primo produttore, visto che al marchio della Corea del Sud spetta il 21% delle vendite a livello globale. Sul secondo gradino del podio si colloca Apple, a quota 17%, mentre in terza posizione c’è il 14% di Xiaomi. Seguono a distanza Oppo e Vivo, rispettivamente con il 10 e il 9%. Un esame di questa graduatoria permette di notare la mancanza di Huawei, e il dato risulta ancora più clamoroso alla luce del fatto che il produttore cinese non meno di tre anni fa, tra il 2019 e i primi mesi del 2020, era addirittura davanti ad Apple. Attualmente, infatti, è uscito dalla classifica dei primi cinque. In tanti Paesi occidentali, fra i quali l’Italia, è più sottile il gap che c’è fra Samsung ed Apple, con la Mela che supera il 29% delle vendite. È più ampio, d’altro canto, il divario con i brand cinesi: Oppo è al 5%, Huawei supera di poco il 10% e al primo posto c’è Xiaomi con il 15.5% delle vendite complessive.
Le conseguenze della crisi economica
Ma quali sono le ragioni di questo rallentamento del mercato degli smartphone? I motivi sono diversi, secondo gli analisti: per esempio la volatilità dei cambi e le conseguenze della situazione geopolitica incerta, ma anche la crisi economica e, da qualche mese a questa parte, anche l’inflazione che comporta una diminuzione del potere di acquisto. Sulla base di tali aspetti, in sostanza, si fa evidente la necessità di risparmiare. Ma va specificato che sono solo i device di fascia media in crisi, mentre reggono bene quelli di alta gamma. Ecco, quindi, che i produttori si sono ritrovati costretti a ripensare le proprie strategie, per esempio intervenendo sul portfolio prodotti.
I dispositivi di fascia media
I device di fascia media sono in trappola per colpa di due forze uguali e contrarie: mentre il segmento premium continua a tenere, dal lato opposto la crisi economica induce a comprare modelli di fascia più bassa. Come dire: la stagnazione e l’inflazione non favoriscono il risparmio, ma piuttosto determinano una polarizzazione del mercato. In Europa la guerra ucraina riveste un ruolo di primo piano, e così pure il rallentamento economico. In Cina, invece, si sta assistendo a una saturazione del mercato, a causa della quale è normale che i ritmi di crescita rallentino. Le vendite di Samsung tra aprile e giugno, comunque, sono cresciute di quasi 6 punti percentuali. Trovi altri approfondimenti come questo sul canale economico del sito blowingpost.it.