Link: i collegamenti ipertestuali sono alla base della natura del web

Un collegamento, noto come link, rappresenta una connessione ipertestuale che unisce due risorse online. Esso si compone di un URL, l’indirizzo web del contenuto al quale ci si vuole collegare, e di un anchor, che è l’elemento, testuale o meno, al quale si lega il link. Sebbene la terminologia “collegamento ipertestuale” possa sembrare datata, poiché risale ai primi giorni del web, il concetto di hyperlink, o link in breve, rimane fondamentale nell’infrastruttura del web. Tecnicamente un link è un elemento HTML, ovvero un frammento di codice identificato da un tag specifico. Questo tag è composto da due parti: “a”, che sta per “anchor”, cioè l’elemento al quale si attacca il link, e “href”, che è l’abbreviazione di “hypertext reference”, l’URL al quale il link punta.

Come nascono i link

Ritorniamo alla nascita del web negli anni ’90 per capire meglio l’utilità di un link: il web può essere immaginato come una rete di connessioni tra “nodi” virtuali di informazioni. Il web originale fu sviluppato per facilitare lo scambio di informazioni tra i colleghi del CERN di Ginevra. Berners-Lee e Robert Cailliau crearono un software per condividere documentazione scientifica in formato digitale. Nel corso degli anni successivi a questa invenzione, furono creati standard e protocolli per stabilire come generare connessioni tra reti di computer.

Da questo punto, sarebbe nato il linguaggio HTML e il primo protocollo HTTP, passaggi fondamentali per l’evoluzione del web come lo conosciamo oggi. Il primo sito web della storia fu pubblicato da Berners-Lee il 6 agosto 1991. Da allora, molti elementi sono mutati, come le interfacce, gli algoritmi, i software e i linguaggi di programmazione. Tuttavia, una costante rimane: i link. Questi collegamenti rendono le informazioni accessibili a chiunque, ovunque, in ogni momento.

I link e il digital marketing

Chi lavora nel settore del Digital Marketing e nei servizi di ottimizzazione SEO, trova di fondamentale importanza comprendere in dettaglio l’aspetto tecnico dei link, come crearli usando HTML e perché sono così essenziali per il web. Senza di essi, sarebbe quasi impossibile implementare strategie di Link Building, Link Earning o Internal Linking, che sono cruciali per migliorare il posizionamento organico di un sito web.

I siti web contemporanei sono ricchi di link legati a parole, segmenti di testo o componenti paratestuali. Questi possono essere collocati in vari punti: nel corpo del testo, nei menu, nel piè di pagina o nelle barre laterali, sulle immagini o su elementi grafici come bottoni o icone. In base alla loro posizione, si possono classificare diverse categorie di link, ognuna con un valore distinto ma altamente rilevante per la SEO.

Tipi e categorie di Link

Link esterni: sono tutti i collegamenti che provengono da una fonte esterna e puntano al proprio sito o che, al contrario, partono dal proprio sito per collegarsi a una risorsa esterna. I link in ingresso da fonti esterne sono fondamentali per aumentare la reputazione di un sito e per mostrare agli utenti e ai motori di ricerca la rilevanza delle fonti utilizzate per produrre i contenuti del sito. I SEO chiamano i link esterni backlink, è attraverso l’attività di link building che riescono a rendere autorevole un sito e portarlo in testa ai risultati di ricerca.

Link interni:  sono i collegamenti che legano le risorse all’interno di un sito web o tra siti allocati su differenti livelli di dominio. I link interni aiutano a indicare ai motori di ricerca come i contenuti di un sito sono interrelati in termini di gerarchia e priorità. Inoltre, facilitano la navigazione dell’utente rendendo accessibili tutte le risorse, incluse quelle più nascoste o difficili da trovare.

Sitewide link: con questo termine si fa riferimento a collegamenti interni che appaiono su tutte le pagine di un determinato sito web: sono situati nei menu, nelle barre laterali o nel piè di pagina.

Deep Link: si tratta di collegamenti che nella struttura di un sito si situano a una distanza considerevole dalla homepage. Le raccomandazioni SEO consigliano di non superare il terzo livello di profondità per rendere più semplice il compito dei bot nell’identificare e analizzare le risorse di un sito.